giovedì 26 maggio 2016

Barba e capelli

Noi donne, si sa, ogni giorno tanto abbiamo bisogno di cambiare e spesso e volentieri lo facciamo attraverso il nostro look.
Chiome lunghissime lasciano il passo a caschetti vaporosi. Serie montature in tartaruga si trasformano in occhiali coloratissimi e divertenti. Grigi abiti da lavoro vengono sostituiti da colori allegri e primaverili. Insomma, siamo sempre le solite psicopatiche con la stabilita' di un elefante su un monociclo, ma questo passa il convento e lo dobbiamo accettare.
I capelli però sono già stati sacrificati -come da immagine in calce-, gli occhiali li cambio ogni 3 per 2 e i miei vestiti sono già sufficientemente colorati. Ho aggiunto al calderone anche il sesto tatuaggio e non avrei davvero saputo che cos'altro cambiare.
Ok, lo so, c'è sempre l'opzione capelli rosa ma ancora non sono pronta.
E quindi?
E quindi niente. La vittima del cambio look è stato il blog che si sposta su Wordpress.
Più carino, più fresco e soprattutto color anguria. Se non vi piace quello che c'e' scritto potete sempre provare a leccare lo schermo.

 
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martedì 3 maggio 2016

L'autismo e' diversità - e la diversità e' bellissima

Il mio primo lavoro ha avuto a che fare con l'autismo. 
Appena rientrata da un breve viaggio post laurea, mentre mi chiedevo che cosa mai ne avrei fatto della mia laurea in interpretariato, ho ricevuto una chiamata da un'amica. Amici di famiglia avevano bisogno di un'interprete e accettai con entusiasmo e un po' di paura. 

Ricordo ancora perfettamente la telefonata con la mamma di Ale che mi spiegava di cosa avesse bisogno e mi raccontava cosa fosse la terapia ABA. A quella telefonata sono seguite ore e ore di lettura. Cercavo di imparare tutto quello che potevo, innanzitutto che cosa fosse l'autismo che fino a quel momento mi sembrava un po' come lo zio d'america: tutti lo nominano ma nessuno lo ha mai conosciuto per davvero.
Che cos'è? Come si manifesta? Quali sono le modalità e i tempi della diagnosi? E questa terapia ABA, che cos'è'? In cosa consiste?

Ho continuato a farmi domande e a studiare per due anni. Due anni ricchi di alti e bassi ma molto belli e formativi. Due anni in cui sono entrata nella parte più delicata di tante famiglie, tutte diverse tra loro ma unite dallo stesso percorso di ricerca, studio e crescita continua. Due anni di km in macchina, di esercizi ripetuti fino allo sfinimento (nostro e dei bambini). Due anni di risate, giochi, grandi tavolate e cani annaffiati con il tubo del giardino. Due anni che mi hanno avvicinata ad una realtà che altrimenti non avrei mai avuto l'occasione di conoscere.

Ancora oggi, a distanza di qualche anno, penso a quella prima esperienza lavorativa con molto affetto, lo stesso affetto che provo ancora per quei bimbi che ormai bimbi non sono più, e affrontano la vita con i loro grandi, bellissimi e a volte buffissimi occhi.

Qui c'e' un articolo pubblicato oggi sull'Huffington Post in cui si parla di autismo in maniera non convenzionale. Una donna e suo marito hanno scoperto che lui fosse autistico dopo 7 anni dal loro primo incontro e soltanto dopo la diagnosi di autismo della loro figlia maggiore. 
Buona lettura.