lunedì 30 settembre 2013

La solitudine dei numeri tondi

Numeri tondi tipo 30, che sono le candeline che ho spento giovedì scorso e che sono andata a comprare da sola, di corsa, a un'ora dalla cena, perché li volevo vedere tutti quegli anni che mi sono lasciata alle spalle. Anche il 30 scritto con la cioccolata sulla torta era molto solo e molto triste.

"Che cosa ci scriviamo sulla torta?" - mi ha chiesto martedì la pasticcera. "Niente", ho risposto io. E che ci devo scrivere sulla mia torta di compleanno? Auguri, forse? Che me li faccio da sola? Perché sì, anche la torta me la sono andata a scegliere da sola, ordinare da sola, ritirare da sola e pagare da sola. Per fortuna poi non l'ho mangiata da sola, ché quello sarebbe stato ancora più triste. 
Però, ecco, mi sembrava strano dovermi scrivere da sola qualcosa sulla torta, così ho scelto di sottolineare il fatto che gli anni a sto giro fossero proprio 30.

Tondi e soli, come me.




martedì 24 settembre 2013

Fidati di me. Ne riparliamo in Autunno.

Antefatto: 7 agosto
Fare la valigia = odio profondo. E' più forte di me, faccio liste su liste e poi mi ritrovo a poche ore dalla partenza con il letto pieno di roba e la valigia vuota. Anche quest'anno, nel rispetto della migliore tradizione, ho fatto così.
"Mercoledì sera sto a casa e la faccio", ho pensato. E mentre mercoledì pomeriggio compilavo l'ennesima lista mentale, lui mi scrive. "A che ora è permesso l'ingresso?".
Cazzo.
"Mi fa piacere se ci salutiamo prima delle vacanze", aveva detto, ma chi ci crede a quello che dice? Invece eccolo lì, che gironzola per casa mia con il suo abito blu che mi piace tantissimo e che non si toglierà.
Recita con poca convinzione il discorso che si è preparato, mi stringe forte forte e poi scatta come una molla. "Me ne devo andare". Prima di scappare, però, mi bacia e dice "Fidati di me, ne riparliamo in autunno".

Mah.

23 settembre: Autunno 
Leggere e camminare = amore profondo.
Non ho mai perso il vizio di  leggere camminando e lo faccio anche oggi. Vado avanti spedita e ogni tanto alzo gli occhi giusto per evitare pali in fronte e merde di cane. Oggi però, sulla mia strada non ho incrociato una merda ma LA merda che si lancia nel suo solito sorriso IoSoFigo, e quanta sorpresa quando si vede ricambiato da una serie di fulmini che in confronto Zeus è un ragazzino che spara miniciccioli! Povera stella, ci sarà rimasto male? Comunque lo mando affanculo a denti stretti e me ne vado, contando più o meno fino a 10.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
CipCip (sì,  lo so, è una suoneria di merda)
"Giornata storta?"

Allora, tesoro mio grandissimo, l'autunno è lungo. Invece di tirare fuori sta cazzata così, a inizio stagione, prenditi il tuo tempo e ripresentati quando ti sarà venuta in mente una cosa più decente da dire. 

giovedì 12 settembre 2013

Avere un uomo per casa


Avere un uomo per casa significa tante cose. Ad esempio, avere qualcuno che sistemi la tapparella quando la mattina, ancora addormentata, non realizzi che è già su e, tirando la cinta con tutta la forza che hai in corpo, la fai entrare nel cassone.
Potrebbe significare avere il lavandino del bagno sempre a posto e tutte le lampadine che funzionano, insieme, nello stesso momento.
In alcuni casi potrebbe significare avere sempre il frigorifero pieno, “perché non posso dargli da mangiare la mozzarella spaccata”.
Bene. E’ tutto meraviglioso.
Per me, però, avere un uomo per casa significa questo:

1. non avere più un divano 


2. vedere il proprio tappetino del bagno trasformato in zerbino

3. non avere più un tavolino

4. non avere più il tonno della zia

Entusiasmante, no?