martedì 24 dicembre 2013

Pensieri superficiali e pelle splendida

Volevo un pensiero superficiale che rendesse la pelle splendida quindi ho comprato questo:














Manuel, perdonami.

lunedì 23 dicembre 2013

Forse non ci siamo capiti - Babbo Natale io ti uccido

Caro, carissimo Babbo Natale,
che cosa c'è di non chiaro nelle mie letterine?
Ti prego, dimmelo, perché a questo punto mi pare chiaro che il problema sia il mio modo di sottoporti i miei desideri.
Qualche giorno fa, nella mia piccola letterina, ho scritto: 

Ero già pronta a pubblicare la mia letterina a Babbo Natale con le mie richieste sgangherate, con  riferimenti a quella dell'anno scorso, alle braccia tatuate che avevo chiesto e ho effettivamente avuto, con una lista di caratteristiche extra oltre al cervello fino (tipo il non esser sposati-fidanzati-separati-con-figli-a-carico) ma no, non lo farò.
Quella letterina resterà tra le bozze e nessun babbo natale la leggerà mai, perché la verità è che
 IO - NON - VOGLIO - NIENTE. 
Anzi, una cosa sì: vorrei piangere solo per le cose belle.

Ecco, evidentemente si rende necessario un chiarimento: la questione del non essere sposati-fidanzati-separati-con-figli-a-carico VALE LO STESSO come richiesta. A dirla tutta, è una di quelle cose belle che mi farebbe piangere quindi, ti prego, me lo fai 'sto regalo?

Perché ora, quello lì, dopo avermi dato della stronza impertinente, dopo avermi detto che l'altra sera alla festa belin, gli auguri glieli potevo pure fare, ora mi scrive, mi chiede che cosa faccio, dove sono e se sono già partita.

Che dobbiamo fare, ricominciamo da capo?
Direi di no. Avremmo dovuto riparlarne in autunno ma, per fortuna, ormai siamo entrati in inverno.

Grazie, ciao.

sabato 21 dicembre 2013

E facciamo sta classifica - Iodio

Come ogni anno, quando si avvicina la fine, fioccano le classifiche: i libri più belli, i film più belli, le canzoni più belle, i desideri per il nuovo anno, ecc.

E allora perché non farne anche una mia, di classifica?
Ecco.

Però una classifica delle cose belle non voglio farla, forse non so neanche farla, non ho ancora imparato a considerare le cose belle come reali e non strane eccezioni che in realtà non mi riguardano e non sono fatte per me e se mi capitano è solo un caso, un errore, uno scherzo o che ne so. Quindi vorrei fare una classifica di cose da lasciare sul pavimento il 31 dicembre, prima di fare un bel passo nell'anno nuovo, girarmi e fare un poco signorile gesto del'ombrello. Tiè.

Tra le tante cose che si possono classificare ho scelto le parole, perché le parole sono importanti, importantissime e troppo spesso sono trattate male, usate male, violentate, frullate e mescolate per diventare terribili mode.
Usare male le parole ci porta a pensare male e soprattutto a esprimerci male, dire una cosa per un'altra e, ancora peggio, dire tutti le stesse cose perché va di moda.

E allora, ecco la mia classifica: parole e modi di dire che ioveramentenoncelapossofare ma ODIO:

  1. Bellavita
  2. Top
  3. Agile
  4. Che stile
  5. Tanta roba
  6. "Te" al posto di tu
  7. Talento 
  8. Assolutissimamente
  9. Processo
  10. Pettinato

Durante la lettura si consiglia l'ascolto di:


giovedì 19 dicembre 2013

La letterina

Ero già pronta a pubblicare la mia letterina a Babbo Natale con le mie richieste sgangherate, con  riferimenti a quella dell'anno scorso, alle braccia tatuate che avevo chiesto e ho effettivamente avuto, con una lista di caratteristiche extra oltre al cervello fino (tipo il non esser sposati-fidanzati-separati-con-figli-a-carico) ma no, non lo farò.
Quella letterina resterà tra le bozze e nessun babbo natale la leggerà mai, perché la verità è che
 IO - NON - VOGLIO - NIENTE. 


Anzi, una cosa sì: vorrei piangere solo per le cose belle.


mercoledì 11 dicembre 2013

People are Strange

È più o meno da quando ho memoria che sento associare a me stessa l'aggettivo strana. A dirla tutta, però, io mi sento solo io. Né strana, né normale. 
Io.
Quella che lavora all'uncinetto.
Quella che va a ballare boogie. 
Quella che voleva fare la fotografa ma poi le hanno detto di pensare a studiare e allora ha studiato - altro.
Quella che compra oggetti vecchi solo perché li trova belli.
Quella che in autunno raccoglie le foglie secche perché trova belle anche quelle.
Quella che ama le librerie più dei negozi di abbigliamento.
Quella che compra stampini a forma di dinosauri perché è carino usarli quando si hanno amici a cena.
Quella che vuole sempre tagliarsi i capelli ma non ne ha il coraggio. 
Quella che si vergogna dei suoi occhi grandi.
Quella che vorrebbe sapere perché, alla fine, è così strana.


Durante la lettura si consiglia l'ascolto di:


Per gli abruzzesi si consiglia anche: